La gestione dei volontari in una comunità

A pagina 28 del numero 14 della rivista Full Circle è apparso un articolo davvero importante per ogni comunità basata sul volontariato e non solo dedita al mondo del software libero. È stato scritto da Emma Jane Hogbin, che dedica il suo tempo disponibile alla creazione e gestione di comunità di persone. L’articolo è l’ultimo di una serie di cinque, in cui Emma Jane ci conduce passo passo nella gestione di una comunità di collaboratori: dalla definizione degli obiettivi per il rinnovamento continuo fino alla valorizzazione dei membri della comunità stessa.

Nell’ultimo appuntamento mensile, Emma si sofferma a far comprendere ai responsabili dei progetti quanto importante sia il tenere uniti alla comunità quei collaboratori che si rivelino decisivi e importanti per il progetto stesso. Non basta, dice, controllare che il lavoro sia stato ben fatto, ma è necessario che i volontari si sentano supportati, apprezzati e benvenuti. Il motivo di ciò sta nel fatto che i volontari concedono liberamente il loro tempo e, per tenerli uniti, è importante dare loro la propria paga in incentivi e spinte a continuare. È vero che, portando il discorso su Ubuntu, i volontari hanno ricevuto in dono un sistema operativo e contraccambiano dedicando alla comunità di Ubuntu il loro tempo libero; ma non basta: è necessario farli sentire come a casa loro, farli sentire apprezzati e valorizzati. Altrimenti, prima o poi, non trovando motivazioni per continuare, lasceranno il gruppo.

A mio parere, questo pensiero, qui espresso in estrema sintesi, non può essere sconosciuto da coloro che amministrano un gruppo di persone, qualunque esso sia, fosse anche un gruppo di lavoro in un ufficio qualunque; e a maggior ragione esso è vitale per una comunità di persone raggruppate da un ideale (il software libero): l’ignorare in blocco questo principio porta inevitabilmente al crollo del gruppo stesso.

Vi riporto integralmente il breve articolo, per leggere cosa ella stessa dice:

In questa parte finale su “Come rendere il cambiamento una realtà” (Making Change Happen), ci concentreremo su come trattenere i volontari.

Il mondo dell’open source si basa quasi completamente sul contributo dei volontari. Tutti i comportamenti hanno delle motivazioni e volontari differenti avranno ragioni soggettive per lavorare a un progetto. Per alcune persone è sufficiente la soddisfazione derivante da un lavoro ben fatto; tuttavia, molti volontari avranno anche bisogno di un qualche riconoscimento esterno. Questo può includere ogni cosa, dai punti karma nel Launchpad al mero apprezzamento per aver contribuito a una patch utile.

All’interno del team di progetto avrete bisogno di creare un ambiente dove i volontari si sentano supportati, apprezzati e benvenuti. Loro concedono il proprio tempo per contribuire a un progetto e saranno motivati a rimanere finché questo soddisferà le loro necessità. Fate in modo che il lavoro sia divertente (sì, il debug del codice lo è per alcune persone). Cogliete ogni opportunità per elogiare la competenza e ogni altra caratteristica di valore. Fornite delle opinioni sul lavoro svolto dai volontari ma state attenti al tipo di commenti che rivolgete: potrete esprimere delle critiche costruttive in forma privata.

Mantenete i contatti con le persone, non tenete solo traccia del codice per il quale hanno contribuito. Per ciascuno dei volontari più importanti identificatene le motivazioni e assicuratevi che ognuno riceva la propria paga in incentivi. Inoltre, essere informato sulle abitudini delle persone vi aiuterà a prevenire potenziali crolli. Anche se il reclutamento di nuovi volontari può essere una soluzione alla perdita di partecipanti al vostro progetto, trattenere volontari felici è la chiave del successo.

L’impegno di rendere il cambiamento una realtà è in continuo sviluppo. Riesaminate i vostri progressi regolarmente. Siate certi d’individuare gli obiettivi, di creare strategie d’azione, di assegnare aree di responsabilità, di valutare i progressi e fate in modo di trattenere i volontari. Sono impaziente di vedere i vostri successi futuri.¹

Il presente articolo è apparso originariamente sul blog Ubuntu block notes il 17 settembre 2008.

¹ Tratto da: “Full Circle” 14 (2008) 28.

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